Amarone della Valpolicella DOCG Classico SANTA SOFIAZona di produzioneValpolicella classica. Da vigneti di colline sassose di medio impasto situate nei comuni di Negrar, Fumane, San Pietro in Cariano e Marano, a nord di Verona.Varietà delle uveCorvina e Corvinone (70%), Rondinella (30%), con appassimento delle uve per un periodo variante dai 90 ai 120 giorni.Resa48 q.li/haAffinamento36 mesi in botti di rovere di Slavonia.Circa 12 mesi in bottiglia.Dati analiticiAlcool 15 % Vol.Acidità totale 6 g/l.Zucchero residuo: 3,8 g/l.Descrizione organoletticaRubino profondo, quasi impenetrabile, dai riflessi granati di ottima tenuta, presenta un bouquet deciso ma delicato al tempo stesso, dai raffinati sentori di ciliegie mature, ribes scuri, prugne secche; si avvertono morbidi ricordi di cioccolato al latte, sensazioni di rabarbaro, balsamiche note di tabacco mentolato: uno spettro olfattivo raffinato, armonico, elegante. La beva è tonica, succosa, retta da una texture tannica, vivacissima ma pur avvolgente e matura; il calore alcolico è ben bilanciato da una corroborante freschezza agrumata, che rende il vino importante ma “beverino” al contempo.Servizio16-18° C.Abbinamenti gastronomiciL’Amarone, essendo vino da uve appassite, quindi concentrato, rotondo e potente, è nettare di lunghissima vita. Colto dopo qualche anno di bottiglia, è vino per piatti importanti, quali lepre in salmì, tacchino arrosto tartufato, stracotti e brasati di manzo al vino rosso, risotto all’Amarone. Bevuto nella sua fase più matura, è da abbinarsi a formaggi molto stagionati, anche piccanti. Un azzardo da sperimentare? Provatelo con il cotechino.LongevitàEvolve per lungo tempo (8-12 anni); se ben conservato, può maturare oltre i 20 anni.CuriositàL’Amarone della Valpolicella, oggi tra i più importanti rossi italiani, nasce dall’evoluzione del Recioto, vino tra i più antichi della nostra storia vitivinicola. Un tempo si produceva solo Recioto, ma con il mutare delle stagioni le uve diedero progressivamente vita, a seguito di un prolungarsi naturale della fermentazione, a un vino molto più secco rispetto all’originario. In principio questa trasformazione spiazzò produttori e consumatori, poiché rendeva questo tipo di Recioto non più dolce bensì “amaro”, ma presto si impose e venne sempre più apprezzata. A DOC dal 1968, l’Amarone è vino relativamente moderno: la sua commercializzazione comincia solo negli anni Cinquanta.Il primo Amarone di Santa Sofia nasce nel 1964, per mano di Giancarlo Begnoni.
VISTI DI RECENTE